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venerdì 7 settembre 2012

Scuola bagnata

Alle quattro del pomeriggio, finite le lezioni, i ragazzi prendono bottiglie di plastica e piccole taniche e si recano al vicino fiumicello a prendere acqua. Devono innaffiare le piante? No, devono innaffiare il pavimento sterrato dell’aula. Questo perché la scuola pubblica, almeno qui, non si può permettere le mattonelle sul pavimento. Così, l’innaffiatura pomeridiana impedisce di trovare polvere al mattino seguente. I nostri ragazzi normalmente escono dal villaggio alle 6,15 del mattino e, attraversando a piedi un bosco, terreni coltivati e un ruscello (qualcuno ogni tanto ci cade dentro), si dirigono alla scuola situata a circa 2 km di distanza. Provate a immaginare se ci vogliono scarpe robuste e calosce, soprattutto nella stagione delle piogge. Tornano per il pranzo e subito di nuovo a scuola. Gli insegnanti risulta che non sono sempre puntuali, si sa, è una scuola pubblica… Non so a chi attribuire lo scarso successo scolastico di parte dei nostri ragazzi, credo che ci sia sempre una componente individuale (intelligenza, impegno) e una strutturale della scuola e degli insegnanti. Per questo la nostra Associazione si è posto fin dall’inizio l’obiettivo di costruire una scuola privata, aperta anche agli esterni. Ciò dovrebbe garantire sicuramente una migliore qualità, sia predisponendo una struttura muraria decente e degna dello scopo, sia mediante la selezione e il controllo degli insegnanti. Potremo, dunque, dire: ”Scuola non bagnata, scuola fortunata?”


Foto di Attilio Ulisse


Nchiru 07/09/2012          Nicola Samà          nicsam50@libero.it

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